di Giorgio Aimetti - 14 agosto 2013
Oltre all'ottimismo di facciata c'è dell'altro. Il presidente del consiglio Letta ha quindi giocato con abilità una carta (quella del pagamento inevitabile dell'Imu in caso di crisi del governo) che ha l'aspetto di una minaccia rivolta non solo al Pdl, ma anche agli stessi suoi compagni del partito democratico.
Perché se Berlusconi si dibatte nelle difficoltà causate dalla prima sentenza di condanna subita dalla magistratura, e cerca espedienti per una rivincita; al Pd da un canto spiace trovarsi con gli avversari di sempre in una maggioranza senza alternativa, e dall'altro non gli par vero di intercettare la ripresa economica che forse ci sarà, con un governo tutto suo (e magari con un altro premier).
A me pare evidente che sia in atto una convergente manovra a peggiorare le cose, alla quale non sa sottrarsi neppure lo schieramento di centro che dal risultato inevitabilmente negativo del voto elettorale, ha saputo trovare solo ragioni di recriminazioni e non di riflessione.
Ad una strategia tanto radicale, spiace dirlo, è funzionale il mantenimento del sistema elettorale vigente. L'unico che potrebbe assicurare, al partito che raggiunge il 33% dei voti, una maggioranza netta alla Camera e forse anche al Senato per poi governare l'Italia con un monocolore dal consenso modestissimo.
Il paese intanto si trova giorno dopo giorno alle prese con una classe dirigente modestissima, presidente Napolitano escluso con pochi altri. Dei politici della seconda repubblica s'è detto tante volte. Dei nostri industriali pure. Ma che dire del corpo giudiziario, che, oltre alle cose per le quali è criticato da tempo, deve ora fare i conti con uno dei suoi esponenti più alti che ha rilasciato una intervista nella quale ha anticipato fuori delle forme (che per un giudice sono sostanza) la lettera della sentenza a carico di Berlusconi? E che dire di quella tecnocrazia finanziaria che ancora si arrocca su soluzioni tecniche le quali, da quando sono state adottate, hanno peggiorato il già grave disavanzo pubblico e aumentato a dismisura la disoccupazione?
La strada della rinascita sta evidentemente altrove, e forse Letta avrebbe una chance in più se, insieme con quella per l'Imu, avanzasse la proposta di una nuova, sensata, legge elettorale, che, restituendo ai cittadini la possibilità di scegliere i loro rappresentanti (per intenderci, con le preferenze), anche presso l'opinione pubblica potrebbe gelare le intemperanze di chi punta ad andare al voto già in autunno.
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