Voglia di soldi subito: e lo studio? |
Alcuni dati: in Italia, nel 2005, trentanovemila studenti hanno abbandonato la scuola superiore. 17.472 si sono ritirati al primo anno; i giovani tra i 18 e i 24 anni con la sola licenzia media sono il 20,6% contro il 14% dell’Inghilterra, il 12,6% della Francia e il 12,1% della Germania. Molti sostengono che i giovani siano in pericolo, in bilico tra la crisi e il successo. Ma gli interessati, intervistati, su quotidiani e settimanali, sembrano ancora più pessimisti, poco convinti di poter raggiungere degli obbiettivi, abbastanza sicuri di non poter mai sapere se riuscire a farcela oppure no puntando tutto sullo studio. Ci sono le esperienze dei parenti, degli amici, laureati, anche con voti alti, che lavorano in un call center, in attesa di essere chiamati per uno stage in una azienda, con la paura di veder trascorrere così le settimane, i mesi, gli anni. Queste situazioni fanno pensare, riflettere se valga la pena di studiare per anni per ottenere simili risultati. Proprio perché poi gli stessi ragazzi vogliono avere una vita propria, una indipendenza economica e si trovano a fantasticare sul loro futuro e a pensare che, se non si danno da fare subito, non riusciranno a realizzare ciò che vogliono. Ed ecco gli abbandoni ai primi insuccessi, il tentativo di raggiungere subito, attraverso il lavoro, le prime soddisfazioni. E’ come se le incertezze, proprie dell’età, superassero le speranze sul futuro. |