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Corsi di recupero bocciati dai romani

Corsi di recupero bocciati dalle famiglie romaneLe famiglie romane bocciano il decreto ministeriale che regola il debito scolastico, infatti 20 genitori su 100 provvedono autonomamente al recupero scolastico. La percentuale di rinuncia ai corsi è del 20% con picchi del 40% in alcune scuole come il Mamiani e l’Aristofane.
Molti genitori preferirebbero le attività di sostegno durante le chiusure delle scuole ed a sostenerlo è anche l’unione italiana genitori. Se si sceglie di non aderire ai corsi di recupero si deve compilare un apposito modulo. Gli studenti dovranno comunque affrontare gli esami di verifica.
Il perché dei flop dei corsi di recupero è spiegato dal presidente dell’ unione italiana genitori, Donatella Poselli: <<Molte famiglie apprezzano l’iniziativa delle attività di recupero, anche se lamentano una pessima organizzazione perché la didattica curriculare ed il recupero delle insufficienze si sovrappongono e quindi ci si affida alle lezioni private>>.
Secondo i vari studenti interpellati bisognerebbe stabilire il recupero in tempi separati rispetto alle lezioni, proponendo tre step di studio, intervallati tra i trimestri od i quadrimestri. Per questo spesso i genitori dovendo scegliere tra le proposte estive di recupero ed il menage familiare, scelgono quello più consono alle proprie esigenze, cioè: il tutoraggio privato. Questo però ha completamente svilito l’intento del ministro di aiutare le famiglie(anche quelle con più figli in età scolare) che non hanno la possibilità di pagare le lezioni private.
La maggior parte degli studenti che non hanno partecipato ai corsi avevano molti debiti e quindi seguirli tutti contemporaneamente risulta molto difficile. Alcuni dirigenti sostengono che sarebbe meglio ritornare alle classi con un numero di studenti non superiori ai 25 e con i recuperi delle insufficienze a fine maggio o anche settembre, come una volta.
Mentre nelle scuole pubbliche i corsi di recupero vengono disertati, quelle private vengono sommerse dalle richieste di ripetizioni private, dove chi può cerca di recuperare tutto il terreno perduto. Spesso con costi assurdi: per le materie più difficili (latino, greco, matematica, fisica) l’insegnante può chiedere anche 40 euro l’ora, naturalmente in nero. Intanto gli insegnanti più accessibili (ma anche inaffidabili) sono i laureati o i laureandi che possono chiedere tra i 10 ed i 15 euro l’ora. Costo totale medio mensile: 240 euro per le lezioni con docente o 200 euro con studente.

Jimon Abul -  Valerio Cianfanelli

 
 
 
     
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