I dati sugli abbandoni nella scuola superiore in Italia sono impressionanti e comunque di molto superiori alle cifre corrispondenti negli altri paesi europei. Sfiducia nella scuola? Troppe difficoltà? Ma anche tra i giovani c’è chi non condivide l’idea di alcuni coetanei che scelgono di lasciare la scuola per andare a lavorare. Anche se non piace andare a scuola, preferiscono continuare a frequentarla, nella speranza di trovare poi un lavoro che li soddisfi, piuttosto che smettere e avere a disposizione un lavoro che non gli piaccia. Pensano che se alcuni potrebbero essere fortunati, trovare subito un lavoro e una casa, avere dei soldi ed essere felici; altri invece potrebbero bloccarsi, non trovare nulla e rimanere senza neanche un titolo di studio da cui partire. Prendere un diploma - sostengono alcuni tra loro - non è difficile: “Basta studiare”. Quello che li preoccupa, è che si rendono conto di avere le idee un po’ confuse e non si sentono molto aiutati dagli adulti. Una aspirazione abbastanza diffusa è quella di trovare in futuro un lavoro che possa loro permettere di mantenersi e contribuire, quando l’avranno, al reddito della famiglia, ma che sia anche un lavoro che abbia qualcosa a che vedere con gli studi fatti. C’è poi chi ha aspirazioni anche più alte ed è arrivato alla conclusione di continuare a studiare per trovare un buon posto nella societàtà, anche sapendo che questo vorrà dire impiegare molto tempo e molte energie. Continuare a frequentare la scuola per alcuni, è poi un modo per sentirsi parte della società, vivere insieme agli altri la realizzazione di un progetto futuro, futuro in cui si immaginano occupati a dedicarsi ai propri interessi, soddisfatti delle proprie scelte. A chi accusa la loro generazione di contare solo su quello che si può fare oggi rispondono di pensare, al contrario, molto spesso al proprio futuro e a quello che si potrà fare domani e di essere d’accordo con chi sostiene che gli studi, qualsiasi cosa accada, vanno terminati. |