Le rappresentazioni del mondo sono un “punto di vista”
Credo che i miei studenti di “media” alla Cattolica me l’abbiano sentito ripetere più volte, argomentando intorno alla questione della informazione e della sua pretesa oggettività, mentre tentavo invano di dissuaderli dall’affrontare la carriera del giornalista. Già troppi a fronte di pochi idraulici!
Non è dunque la mia, oggi, una resa ma, grazie a puntodivista.info, una sfida ai miei giovani intraprendenti che vogliono cimentarsi con il magazine virtuale, disponibili a mettere a repentaglio le loro idee, sostenerle in buon italiano e giustificare la loro esistenza con l’interesse che un ipotetico lettore avrebbe nel leggerle.
Non è facile e non basta l’entusiasmo: qui il potere del telecomando TV è demandato al click del mouse che cambia pagina se annoiate chi comanda la mano! Il risultato è il medesimo: una comunicazione autoreferenziale che parla a se stessa, senza lettori né ascoltatori, quasi una… tesi di laurea.
Dunque a voi cominciare con buoni occhi, perché è osservando il mondo che si trova qualcosa di interessante.
Poi applicare un’idea intelligente che promuova un’interpretazione sensata, perché è solo così che instaurate una relazione comunicativa col lettore.
Ma, per favore, non dimenticate di utilizzare una lingua comprensibile e condivisa, perché è il vostro strumento più importante per condividere il senso del mondo.
Marco Lombardi - Università Cattolica del Sacro Cuore 9 novembre 2010 |