Cattolici nemici dell’Unità? Il loro ruolo nella stagione risorgimentale
Grandi personalità di indiscussa fede cattolica hanno abitato l’Ottocento italiano. Tre nomi su tutti: Manzoni, Gioberti e Rosmini. Eppure, durante il Risorgimento, il ruolo dei cattolici è stato marginale. Non poteva che essere diversamente, afferma la storiografia tradizionale. La dura opposizione che il pontificato di Pio IX condusse al processo unitario estromise, di fatto, i cattolici dalla partecipazione agli eventi salienti di quel periodo. Per non parlare dell’anticlericalismo, che si andò radicalizzando con le leggi Siccardi e Rattazzi, la violenta soppressione dello Stato della Chiesa, sino all’esito finale della breccia di Porta Pia. In quella stagione del non expedit, cioè della presa di distanza dei cattolici dalla vita politica nazionale, non poteva che avvertirsi una totale estraneità, mista a ostilità, verso lo Stato unitario. Sarebbe tuttavia sbagliato liquidare il ruolo dei cattolici nell’Unità d’Italia come un antinazionalismo di principio. C’è un patriottismo sociale e civile che i cattolici hanno contribuito a costruire in attesa che l’agognata «altra Italia» si realizzasse. Una fusione tra religione e nazione si manifestò silenziosamente e progressivamente, specie nelle periferie più lontane del Paese, dove il problema del temporalismo pontificio veniva più facilmente scavalcato. Il convegno che la Fondazione Carlo Donat-Cattin ha in programma l’11 e il 12 marzo 2011 sarà dedicato al ruolo dei cattolici nella costruzione dell’Unità nazionale. Tre storici come Ernesto Galli della Loggia, Andrea Riccardi e Francesco Traniello si confronteranno sul tema. A loro spetterà il compito di far emergere come nel Risorgimento, nonostante la maggior parte dei cattolici avesse subito e non voluto lo Stato unitario, vi sia stato un pluralismo di voci e posizioni, miranti a far convivere l’autonomia laicale dell’azione sociale e politica con la fedeltà al papato sul terreno ecclesiale. Il convegno sarà un appuntamento culturale che, nell’ambito degli eventi per i 150 anni dell’Unità d’Italia, cercherà di offrire un contributo originale al programma complessivo delle celebrazioni. Alessandro Parola
1 marzo 2011 |