Unendo più passioni si crea uno stile di vita!
Wilma Traldi, 30 anni, si è diplomata in graphic design allo IED (Istituto Europeo di Design). Ha incominciato con un master alla Mondadori (Milano) per poi passare alla Planeta DeAgostini (Barcellona), attualmente abita a Parigi. Nel frattempo Wilma ha continuato a lavorare come libero professionista e, in particolare, si è dedicata alla realizzazione di loghi, pagine web e illustrazioni. Nel 2002 ha creato, insieme a Nadia Ciani, una marca di vestiario “ago go”, una diversa e originale interpretazione dei capi che si trovano in ogni armadio.
1) Sul tuo sito c'è scritto che sei art director, fashion designer e graphic designer, potresti spiegarmi brevemente il tuo percorso? Dopo aver studiato grafica allo IED (Istituto Europeo di Design) a Milano ho lavorato per la casa editrice Mondadori come grafica per un anno circa. Parallelamente ho creato una marca di vestiti, un po’ per passione un po’ per gioco, che poi, nei quattro anni si è trasformata in un "vero" lavoro. Questa scelta mi ha consentito di iniziare a viaggiare, altra mia grande passione, e quindi conciliare lavoro e viaggi per periodi piuttosto lunghi. Dopo un soggiorno di sei mesi alle isole Canarie ho deciso di trasferirmi a Barcellona. Ho lavorato per la marca di vestiti per un anno e mezzo, poi ho dovuto abbandonare questo progetto per questioni logistiche. Mi sono riavvicinata alla grafica ed ho lavorato per quasi due anni alla casa Editrice Planeta deAgostini. Spinta dalla voglia di muovermi sono stata tre mesi a Berlino per poi tornare a Barcellona dove è nata l'idea di aprire un bar. Al momento vivo a Parigi, lavoro come freelance in campo grafico e continuo a seguire il bar a Barcellona.
2) Perché hai scelto di andare a lavorare all'estero? La mia scelta di andare a vivere e di conseguenza lavorare all'estero è stata frutto di varie coincidenze. La voglia di sperimentare situazioni nuove e diverse, la curiosità di conoscere ambienti differenti ai quali ero abituata, si è trasformata in una scelta di vita, quasi senza rendermene pienamente conto. Sono arrivati vari lavori, amicizie nuove, ormai sono sette anni che vivo all'estero. 3) Essere una "creativa" italiana aiuta a realizzare progetti all'estero? Per esperienza personale avere alle spalle una cultura e una tradizione italiana è sempre considerato un plus in ambito creativo. Ovviamente non è il solo aspetto per cui si viene giudicati all'estero ma sicuramente può aiutare.
4) Vivi sia a Barcellona che a Parigi, quali sono le differenze nell'ambito professionale? Direi che in questo momento storico la differenza più grande percepibile tra le due città è la crisi che colpisce la Spagna più che la Francia. Questo ha ripercussioni in ambito lavorativo, in Spagna nel mio settore mancano quelle condizioni contrattuali che prima venivano rispettate. Il mercato del lavoro offre minor opportunità e peggio retribuite rispetto a Parigi.
5) Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Cercare di viaggiare e conoscere sempre nuove situazioni, che mi permettano di fare un lavoro che sia prima di tutto una passione.
6) Quale consiglio daresti a chi si affaccia oggi sul mondo del lavoro? Di credere realmente in quello che si vuol fare, e cercare di lottare per ottenerlo, anche se spesso non è facile, credo sia con la perseveranza ed il duro lavoro che si ottengono risultati che regalano le soddisfazioni più grandi.
Intervista di Greta Fanti
19 aprile 2011
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