C’è una boutique a Torino in cui sembra di tornare indietro nel tempo. L’atmosfera è quella di “Colazione da Tiffany”, lo stile quello sobrio e naturalmente elegante di Grace Kelly. Uno spazio arredato da vestiti e da borse dove ogni pezzo è unico.
Federica Clemente è una giovane stilista che ha avuto il coraggio di trasformare la propria passione nel suo lavoro e, nel mese di dicembre, ha aperto un atelier.
“So di essere molto fortunata perché, grazie a mio padre, ho potuto avviare la mia attività a differenza di tanti altri giovani”.
Federica si è diplomata all’istituto d’arte e, dopo vari corsi di formazione, ha deciso di diventare stilista. Una vita dura, fatta di sacrifici, affrontata con grande determinazione.

Che riscontro ha avuto dal pubblico?
Positivo dalle persone che apprezzano l’artigianato. Negativo da chi non percepisce tutto il lavoro che c’è dietro un capo: la ricerca delle stoffe, il disegno del modello, la realizzazione. Io sono sola e mi occupo di tutto.

Quante ore lavora al giorno?
Non le conto nemmeno. Lavoro perché mi piace, perché mi diverte. Le difficoltà mi spronano ad applicarmi sempre di più. Non sono interessata al denaro o alla fama. Tutto quello che desidero è raggiungere i miei obiettivi.

Colori preferiti?
Il bianco e il nero. Soprattutto il nero perché è sinonimo di eleganza e nasconde i difetti.

Cosa cerca chi viene da Lei?
Le mie clienti cercano il pezzo unico, confezionato con cura.

Cosa chiederebbe alle istituzioni?
Chiederei più attenzione ma non servirebbe a niente. I ragazzi sono il futuro eppure non vengono considerati. Io oggi faccio questo mestiere perché la mia famiglia mi ha aiutata.

Un grande stilista la chiama.
Rifiuto perché preferisco essere Federica Clemente, nel mio piccolo spazio, ed esprimere il mio gusto attraverso le mie creazioni. Non voglio essere una dei tanti ma voglio continuare a vivere il mio sogno.

Barbara Donat-Cattin

9 giugno 2009

Guarda il video con l'estratto dell'intervista

Federica Clemente
Via Bava, 9/E – Torino