I fiocchi rosa e blu appesi all’uscio di casa, nella vecchia Italia, si sono fatti, in questi anni, sempre più rari. Segno evidente che gli italiani fanno sempre meno figli; come riporta uno studio del Centro Artes di Torino, specializzato nella diagnosi e nel trattamento della sterilità di coppia, che ha elaborato i dati ufficiali di Istat, Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) e le stime 2007 Cia (CIA World Factbook). Da queste recenti statistiche emerge una condizione preoccupante: nei paesi industrializzati e nelle nazioni dell’Unione Europea, fra il 1960 e il 2007, il tasso di fertilità è sceso da 2,59 a 1,50 figli per donna; in Italia poi si è quasi dimezzato (dal 2,41 all’1,29). Cala quindi il numero di nascite nel nostro Paese, con ben 14.528 nati in meno tra 2004 e 2007, mentre si impenna quello dei nati stranieri, che registra un saldo di +8.840 nati: un bimbo su dieci è, di conseguenza, figlio di immigrati regolari, che in Italia costituiscono, paradossalmente, poco più del 5 per cento della popolazione nazionale. <<Il calo delle nascite è un dato evidente>> spiega Alessandro Di Gregorio, direttore del Centro Artes <<Complice anche un’evoluzione della società che ha spostato in avanti, a circa 35 anni, l’età media delle donne che scelgono di diventare madri. Le difficoltà di rimanere incinta, quindi, aumentano>>. A questa concausa si aggiungono gli impieghi precari, un sempre crescente aumento del caro-vita, difficoltà e ristrettezze economiche, che fanno vacillare la stabilità familiare, soprattutto delle coppie più giovani; imponendo così alle cicogne uno stop forzato. |