Alitalia torna sul mercato, si apre una nuova settimana "operosa e decisiva" secondo le parole di Augusto Fantozzi, commissario straordinario della compagnia aerea nominato dal governo, che svolgerà l’importante compito di aprire una procedura pubblica e trasparente a livello internazionale per mettere in vendita le attività di Alitalia. Il commissario ha sottolineato, al termine dell’incontro tenuto ieri mattina con i vertici dell’Enac, l’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, l’importanza di avere prospettive realistiche per il futuro dell’Alitalia, ma le speranze sembrano ormai aver abbandonato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che esclude la possibilità di ricevere in futuro ulteriori offerte di acquisto della compagnia. Il nitido ricordo ritorna infatti a quei famosi 13 giorni di lotta continua fra Air France e sindacati, che andarono avanti a trattative inutili e a frasi poco incoraggianti per arrivare ad un “arrivederci a mai più” e ad una fine sempre meno lontana.
Adesso la storia si ripete, la compagnia di bandiera italiana deve ripartire da zero dopo che la Cai, compagnia aerea italiana, ha optato per un nulla di fatto con tanto di ritiro dell’offerta, lasciando Alitalia sull’orlo di un fallimento ormai atteso. I costi di questa decisione potrebbero essere altissimi in termini di perdita di lavoro e di prestigio. Confusione è in questo momento il termine chiave che avvolge l’Alitalia davanti all’ultimatum del presidente dell’Enac Vito Riggio sommato alle lamentele copiose dei piloti che non accettano le restrizioni poste dal piano presentato.
Secondo le parole del Premier l’unico modo per scongiurare il dramma è quello di far tornare il sindacalista Epifani sui suoi passi, anche se quegli applausi al ritiro della cordata italiana fomentati da una propaganda eccessiva non prospettano nulla di buono. Il tempo ormai sta terminando, secondo le parole dell’Enac: “Se non arriverà il piano finanziario nel giro di 3-4 giorni la licenza verrà sospesa". Al commissario straordinario di Alitalia non resterà che fare i salti mortali per presentare entro giovedì 25, un piano "realistico", al fine di evitare che la licenza provvisoria concessa alla compagnia assuma l’unica funzione di carta straccia e che i piloti facciano le valigie per volare a casa loro e rimanerci.
La sola strada da percorrere adesso è la trattativa, la stessa strada che non permette di perdere tempo con affermazioni inutili di chi si sente trattato peggio di una colf o di chi fa l’offeso urlando a gran voce:”Meglio falliti che in mano a questi banditi”. Ma cosa darà tanto fastidio ai quei 20mila “poveri” domestici che si sentono vittime di un sistema che non li capisce? Che gli stipendi stratosferici rispetto a un lavoratore comune siano diminuiti, o che lo Stato si sia stufato di coprire con i soldi dei contribuenti i buchi colossali della compagnia?
Silvia Serena 23 settembre 2008 |