Oggi nei paesi più sviluppati vengono utilizzati per la combustione dei rifiuti i termovalorizzatori con cui si recupera energia sotto forma di energia elettrica e teleriscaldamento a basso costo, un’energia che altrimenti andrebbe persa. L'incenerimento dei rifiuti è quindi il più economico dei sistemi di smaltimento e il meno pericoloso. I termovalorizzatori, a differenza delle discariche, infatti, non nuocciono alla salute. Solo in passato, per la loro bassa tecnologia, potevano rappresentare un potenziale pericolo, ma nel ventunesimo secolo i rischi per la salute sono minimi, se non eliminati del tutto. Gli impianti di ultima generazione, infatti, sono abbastanza sofisticati da non emettere sostanze tossiche: il monitoraggio all'uscita del camino, effettuato con le apparecchiature più sofisticate disponibili, non rivela l’emissione di sostanze dannose.
Oggi si sta facendo molto per il problema dei rifiuti, anche in termini di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, per di diminuire la quantità dei rifiuti e le dimensioni degli impianti di incenerimento. Prima dell'installazione di tali impianti, si svolge un accurato sopralluogo per evitare di danneggiare l'ambiente e la salute. Tutto il progetto è effettuato nel rispetto delle norme europee, italiane e regionali in modo completamente trasparente per i cittadini, i quali possono contare su criteri di correttezza in tutte le procedure. In ogni momento la popolazione può controllare i progetti e verificare l'efficienza e la non pericolosità degli impianti. Nonostante ciò, i comitati ambientalisti continuano a terrorizzare i cittadini con espressioni allarmanti. Molti studiosi però sono di opinione ben diversa e la loro opinione si fonda su conoscenze scientifiche che mettono a disposizione dei media. Chiara Butera |