Cattolici e Politica. Torna forte la richiesta di impegno
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21-09-2015

di Giorgio Aimetti


Un convegno di grande interesse per quanti, come alcuni di noi, seguono la vicenda politica con i dubbi e il disincanto dei tempi della seconda repubblica. Si terrà venerdì prossimo, 25 settembre alle ore 18, a Torino nella sala dei Vescovi della Consolata (in piazza della Consolata).
Il titolo dell'incontro è quasi una provocazione che viene da coloro che richiamano i cristiani a intervenire nella cosa pubblica: “Il silenzio dei cattolici in politica: perché?”.
La domanda richiede una risposta che affronti i motivi di un crescente disimpegno fonte di tanta confusione e tante delusioni.
Nel Novecento i credenti che si sono avventurati nell'agone politico si sono trovati di fronte a ripetute sconfessioni da parte delle gerarchie. Ne subirono le conseguenze Murri e Sturzo, De Gasperi e l'ultima Dc, alla quale vennero dai pulpiti dure reprimende, almeno in qualche misura immeritate. In modo meno importante, ma comunque significativo, altri esponenti laici del cattolicesimo nella loro vita furono raggiunti da interdizioni e ammonimenti da parte ecclesiale: toccò anche a Carlo Donat-Cattin, all'inizio degli anni sessanta, di essere escluso dal parlare nell'ambito dei movimenti dell'azione cattolica perché favorevole al centro sinistra.
Quel che è certo è che con la fine della Dc è venuto ad affermarsi il principio della dispersione tra i diversi schieramenti dei credenti impegnati nella cosa pubblica.
Viene bene dunque l'appuntamento di Venerdì, per cercare di capire. E'  necessario infatti innanzitutto definire bene ciò che si vuole dai credenti impegnati nella cosa pubblica e i loro livelli di responsabilità.
Il dibattito sarà introdotto e moderato da Paolo Girola, direttore del Nostro Tempo, e vedrà impegnati Mauro Carmagnola, Giampiero Leo, Giorgio Merlo e Michele Paolino.